Giochi della memoria, Toejam & Earl

Nella storia dei videogiochi abbiamo più volte preso le sembianze di esseri umani che rappresentavano guerrieri, maghi, chierici, eroi a pieno titolo o buffi personaggi diventati dei miti come Super Mario. Ma tra i protagonisti dei giochi ci sono anche animali antropomorfi: strambe creaturine appartenenti al mondo della fauna resi più umani da scarpe, guantini, cappelli e tutto ciò che poteva renderli più umani, proprio come Sonic.

Ma a volte ci è capitato anche il compito di impersonare la parte che di solito caratterizza la schiera dei cattivi, degli invasori di un pianeta pacifico come gli alieni. Ma se di solito vengono rappresentati verdognoli ed ipertecnologici oppure grigi e dai grandi occhini inespressivi, probabilmente nessuno ha mai fatto i conti con Toejam & Earl, protagonisti dell’omonimo titolo che ha visto la luce nel 1991 su Sega Mega Drive.

Giochi della memoria: Zoom

Quando ancora le console a 16 bit erano in commercio e non c’era la possibilità di creare qualcosa che somigliasse in tutto e per tutto ai film per il grande schermo come ora accade pressoché per qualunque gioco destinato alle attuali console presenti nel mercato videoludico, era molto in auge il genere dei puzzle game visto che garantivano una giocabilità altissima anche se la grafica e la storia non erano da oscar.

Un esempio classico del genere uscito diversi anni or sono per il caro vecchio Sega Mega Drive è Zoom, un titolo semplicissimo per un puzzle game dallo stile altrettanto semplice. Il nostro protagonista che ci toccava impersonare era una sorta di alieno simile ad una grossa patata con un viso umano, due braccia, due gambe e due buffe orecchie a punta, una sorta di folletto spaziale che aveva un compito da portare a termine.

Giochi della memoria: Chuck Rock

L’ambientazione preistorica è stata più volte affrontata in campo videoludico con diversi effetti e sfruttando diversi generi. Ricorderete sicuramente i giochi dedicati al culto del momento che fu Jurassic Park con le varie trasposizioni più o meno riuscite, ma se ci voltiamo ancora più indietro ricorderete un gioco colorato e simpatico che ebbe il suo momento di gloria in special modo su Sega Mega Drive, sto parlando di Chuck Rock.

Il gioco vede come protagonista un baldo omino delle caverne intento a gustarsi la sua tv di pietra, quando scopre che Ophelia, la sua dolce mogliettina è stata rapita da Gary per farne la sua schiava domestica, che fare quindi? Ma ovviamente iniziare subito il cammino verso l’abitazione di Gary affrontando i mille pericoli che ci dividono dal faccia a faccia finale scacciando dinosauri e pericoli dell’era preistorica.

Giochi della memoria: Streets of Rage 3

Abbiamo iniziato due settimane fa con il primo capitolo, uno dei primi esponenti di un genere ormai morto ma che andrebbe decisamente riesumato. Siamo poi passati all’analisi del secondo episodio, un grosso passo in avanti sia a livello grafico che di giocabilità con miglioramenti sotto ogni punto di vista. Oggi invece per la rubrica dei giochi della memoria passiamo alla scoperta del terzo ed ultimo episodio di Streets of Rage.

Il cattivane di turno è ancora il misterioso Mister X, ma la ciurma che si darà da fare per mettere definitivamente KO il temibile avversario e la sua folta schiera di sottoposti sarà ancora una volta nuova. Rimangono infatti i capisaldi dei primi due capitoli, ovvero il biondino Axel con i suoi pugni di ferro e la sua aria da duro e l’avvenente Blaze, apparentemente quasi indifesa ma letale e pericolosa nella sua mise ancora una volta rosso fuoco.

Giochi della memoria: Streets of Rage 2

La scorsa settimana vi abbiamo parlato di Streets of Rage, nome europeo per Bare Knuckle, celeberrimo picchiaduro a scorrimento, genere ormai dimenticato che, come il nome quasi ispirava, fece furore sulle console a 16 bit e più precisamente sul mitico Sega Mega Drive divertendo i giocatori di mezzo mondo scorrazzando per la città alla ricerca del boss da pestare a dovere.

Il grandissimo successo del primo episodio fece nascere, appena un anno dopo, il seguito che risultò ancora più amato del primo visto il grande salto a livello di grafica che caratterizzò appunto Streets of Rage 2. I personaggi che nel primo episodio erano di dimensioni alquanto ridotte e di certo non davano grandissima soddisfazione con le animazioni, lasciarono il posto ad un grande dettaglio dei protagonisti.

Giochi della memoria: Streets of Rage

Quando vi ho parlato di Final Fight in questa rubrica dedicata ai titoli che hanno fatto la storia del mondo dei videogiochi, mi sono un po’ lamentato per l’assenza di un genere che è ormai morto del tutto. I picchiaduro a scorrimento sono stati infatti totalmente sostituiti dai picchiaduro ad incontri dove è necessario battere un solo avversario senza seguire un percorso definito per incontrare il boss di turno.

Se Final Fight, oltre che per sala giochi era un titolo di punto per il compianto Super Nintendo, la controparte Sega aveva un altro grandissimo gioco che sosteneva fortemente questo graditissimo genere: il suo titolo era Bare Knuckle. Non fate quelle facce perplesse, è normale che non vi ricordiate di un titolo del genere perché da noi è arrivato con lo storico nome di Streets of Rage.

Giochi della memoria: Cool Spot

Quando un prodotto di uso comune riesce ad entrare nel cuore della gente per un motivo particolare, che sia un effetto benefico inimmaginabile, una simpatia a prima vista, un’uscita nel posto giusto al momento giusto o ancora una semplice pubblicità azzeccata che riesce a corrompere in senso buono l’acquirente di turno, allora possiamo aspettarci una vera e propria invasione del prodotto in questione.

Gli anni ’80 sono stati gli anni del boom delle bibite gassate, quelle con tante bollicine che non potevano mancare a nessuna festa, e questa mania si è ovviamente protratta negli anni ’90 che hanno segnato l’uscita di un gioco alquanto usuale, ma con la caratteristica di avere un protagonista d’eccezione, infatti si tratta di Cool Spot che da il titolo al gioco e che rappresenta la mascotte della 7Up.

Giochi della memoria: Moonwalker

Oggi non ci stupiamo più di tanto se tra gli scaffali dei nostri negozi di videogiochi di fiducia vediamo spuntare un nuovo titolo dedicato ad un personaggio famoso. Accade ormai da tempo per gli sportivi più famosi, da Tony Hawk a Jeff Palmer, ma un po’ meno accade per i divi della musica anche se ormai iniziano ad intravedersi delle speciali versioni di rhythm game tutti dedicati ad un singolo artista o ad una band.

Ai tempi del glorioso Sega Mega Drive invece, ci fu un vero e proprio titolo di culto che nacque dal successo planetario di un vero mito della musica mondiale ovvero Michael Jackson che con il suo video musicale di Moonwalker catalizzò l’interesse mondiale fino a diventare addirittura un videogioco che venne trasposto in versioni differenti per il già citato Sega Mega Drive ma anche in un’edizione da sala giochi.

Giochi della memoria: Flicky

Bisogna riconoscere che i videogiochi hanno fatto dei grandi passi avanti. Ora hanno bisogno di trame degne di uno scrittore affermato e grafica simile a quella di un film cinematografico, eppure una volta, quando le console ancora non avevano la potenza tecnologica di cui possono fregiarsi ora, i giochi erano davvero semplicissimi, sia a livello grafico con personaggi e sfondi scarni, sia per la storia proposta.

Eppure questi giochi riuscivano comunque ad attrarre il pubblico e vendere un discreto numero di copie. Destino simile l’ha avuto Flicky, un simpatico giochino uscito agli inizi degli anni ’90 per Sega Mega Drive che ci metteva alla guida di un indifeso uccellino azzurro capace di planare dolcemente e di correre forsennatamente. Grazie a queste caratteristiche il nostro Flicky poteva portare a termine il suo compito grazie al nostro aiuto.

Giochi della memoria: Wiz’n’Liz

Immaginate uno scenario notturno: un cielo stellato, una luna cartoonesca con tanto di faccia assonnata quasi come un invito ad andare a letto per riposarsi e rilassarsi sotto quel manto di puntini luccicanti. Le colline disegnano un saliscendi infinito ricoperte da un manto erboso non troppo curato da cui spuntano ciuffetti verdognoli che donano ancora più pace e tranquillità.

Ecco, immaginate tutto questo ed una folta schiera di coniglietti saltellanti che infestano queste colline da paesaggio notturno, conigli che qualcuno deve recuperare, e chi se non Wiz e Liz, gli eroi del titolo in questione che rappresentano appunto Wiz’n’Liz uno dei giochi di nicchia del Sega Mega Drive, snobbato un po’ dai giocatori ma nonostante ciò dotato di grande fascino e simpatia.

Giochi della memoria: Ristar

Nell’epoca delle console a 16 bit il genere che maggiormente riusciva a conquistare i videogiocatori di tutte le età approfittando del genere stesso fumettoso e colorato e puntando tutto su una mascotte dal forte richiamo era sicuramente quello dei platform. Tanti gli illustri esponenti del passato, dai mitici Mario e Sonic fino a tutta una serie di piccoli personaggi che si sono tuffati nel mondo fatto di piattaforme e succosi fruttini da conquistare.

Il glorioso Sega Mega Drive abbondava di questi titoli, con protagonisti simpatici, strani e particolari, ognuno dotato di un potere preciso o di un attacco unico. Negli ultimi anni della sua onorata carriera, la console ha ospitato Ristar, uno dei platform decisamente migliori per quanto riguarda al grafica e che è riuscito a dire addio con amore e rispetto una delle console più apprezzate della storia dei videogiochi.

Giochi della memoria: Kid Chameleon

Questa volta per la rubrica dei nostalgici che hanno vissuto la storia dei videogiochi almeno dalle console a 16 bit in poi, vi parlo di una sorta di videogioco nel videogioco: Kid Chameleon uscito nel lontano 1992 per il Sega Mega Drive e che all’epoca ebbe un notevole successo, anche per la somiglianza, a livello puramente tecnico, con quel colosso che poi sarebbe diventato Super Mario Bros.

Il protagonista di Kid Chamaleon è un ragazzino come tanti altri che finisce in un videogioco cattura utenti e per poter tornare al mondo reale decide di portarlo a termine, ovviamente con il nostro aiuto e le nostre mani sul joypad attraversando una serie di livelli e arrivando alla bandierina posta alla fine di ognuno di essi. E’ per questa linearità e per la bandierina finale che il gioco potrebbe essere accostato al leggendario Super Mario ma le similitudini finiscono qui.

Giochi della memoria: Toki

Torno a parlare delle vecchie glorie con Toki, un altro gioco che ha letteralmente spopolato, prima in sala giochi e poi sulla gloriosa console nera a 16 bit di casa Sega, quel Mega Drive o Genesis, che dir si voglia, che tanto ci ha fatto divertire nei pomeriggi della nostra adolescenza tra un compito a casa e un’uscita coi primi amichetti.

Il protagonista è uno scimmiotto che proprio scimmiotto non è, infatti la sua vera identità è umana ma una forza malefica ha trasformato questo baldo giovane cavernicolo facendolo regredire ad uno stato di ominide, dopo ovviamente avergli anche catturato la procace fidanzata con tanto di gonnellino leopardato come una versione pixellata di Jane.

I Giochi della Memoria: Castle of Illusion

Inizio con questo post una rubrica per risvegliare i vecchi ricordi, per riportare alla memoria giochi dimenticati. Quelli che ci hanno fatto divertire per interi pomeriggi quando le console non erano ancora potenti e rivoluzionarie come quelle di oggi ma allo stesso tempo riuscivano a tenere incollati noi videogiocatori ancora con poca esperienza per molte ore senza mai stancarci.

Il gioco di cui vorrei parlarvi è “Castle of Illusion”, un favoloso platform uscito per il vecchio Sega Mega Drive, una delle console che rimpiango di più perché è stata capace di offrirci dei giochi che rimarranno per sempre nei nostri cuori. Il protagonista del gioco è la star per antonomasia dei fumetti e dei cartoni animati made in Walt Disney ovvero Topolino.

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