Touch My Katamari, un video mostra le nuove caratteristiche del gioco


Quanto vi è sembrato assurdo nel primo titolo della saga, che misteriosamente ma fortunatamente è riuscito a varcare i confini nipponici e a giungere fino a noi, dover inglobare in una sfera inizialmente di piccole dimensioni, tutta una serie di oggetti, quanto meno per le prime fasi, per mettere a posto tutte le stelle del firmamento nei panni di una sorta di principe alieno particolarmente pasticcione?

Sicuramente avrete provato una stranissima sensazione nel dover fare proprio questo per poter andare avanti nel gioco e trovare così il modo di gustarvi nuove location, fatto sta che questa è la struttura di base su cui la saga di Katamari ha fatto la sua fortuna, colorando di strambe situazioni l’intera saga sparsa un po’ su varie console del presente e del passato. Sapete che la serie tornerà presto ancora una volta su una nuovissima console?

Touch My Katamari, una serie di immagini per il gioco folle su Playstation Vita


Si comincia con un piccola ma significativa graffetta, poi rotolando rotolando si può prendere anche la minuscola tessera di un classico antico gioco giapponese e ancora magari anche un ditale, e perché no, si potrebbe acquisire anche qualche fiammifero per fare massa. Se la sfera inizia a raggiungere con questi elementi una certa consistenza si può alzare ampiamente il tiro e pensar così di inglobare anche altri oggetti più grandi.

Tutto quasi normale fin quando si tratta di piccoli e grandi oggetti di uso comune o associabili all’ambientazione di quella particolare area di gioco, ma il discorso si fa davvero buffo quando si iniziano a fare propri anche dei piccoli animali come dei pulcini e dei gatti, per poi passare ad orsi, cani di grossa taglia e addirittura elefanti, prima di passare a persone e palazzi interi! Avete capito a qualche celebre e folle saga stiamo facendo riferimento?

Touch My Katamari, la follia della saga invade Playstation Vita


Il Giappone è la terra dei contrasti e della follia. Non c’è da stupirsi se nello stesso paese c’è il quartiere più urbanizzato, metropolitano e fiero dell’avanzamento tecnologico connesso ad una serie di luoghi tranquilli e pacifici dove risiedono templi dal fascino antico ed esoterico in cui immergere la propria mente per la ricerca della serenità. In Giappone non c’è da sconvolgersi se anche in un contesto videoludico viene presentato qualcosa di assolutamente anomalo.

Molti di questi giochi purtroppo da noi non vedono mai la luce, considerando il classico giocatore occidentale attento solamente ad una certa fetta di mercato, tagliando fuori un buon numero di appassionati da tutti questi giochi shock che nella terra del sol levante invece fioriscono. Fatto sta che qualcuno giunge comunque fino a noi: è stato il caso degli episodi che hanno composto la saga di Katamari Damacy, un progetto dannatamente divertente quanto assurdo che presto farà di nuovo capolino.

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