5 giochi da avere al day one di Playstation 5

Giovedì 19 Novembre. Il Day One di Playstation 5 si sta avvicinando incredibilmente. Possiamo sfruttare queste ultime settimane di attesa per concludere quel titolo lasciato lì da troppo tempo e non ancora terminato sulle nostre macchine da gioco “current gen” o provare altri tipi di intrattenimento digitale come le migliori roulette online o qualche sito di streaming video che magari propone film e serie TV di nicchia. E poi finalmente il day one di PS5: cosa giocare sulla nuova console di casa Sony? Noi vi proponiamo questi 5 titoli tra quelli disponibili dal 19 novembre senza divisioni fra prodotti multi piattaforma ed esclusive. Perché l’importante alla fine è soltanto giocare e divertirsi.

Videogiochi, i migliori su Yeppon

Che passione i videogiochi! Chi pensa che siano appannaggio solo di piccoli e adolescenti si sbaglia di grosso. I videogame sono particolarmente amati anche dagli adulti che non disdegnano l’idea di passare qualche ora a cimentarsi nei più difficili percorsi davanti a Playstation, Xbox o Wii.

Stati Uniti, i videogiochi sono protetti dalla costituzione

 È una sentenza storica quella che è arrivata negli Stati Uniti lunedì pomeriggio che ha visto la Corte Suprema degli Stati Uniti confermare come i videogiochi rientrino nel Primo Emendamento che tutela la libertà di espressione per libri e film.

Ma per scoprire perché bisogna risalire al 2005, quando l’ormai ex-governatore della California Arnold Schwarznegger promulgò una legge che mirava a vietare la vendita dei videogiochi dedicati ad un pubblico adulto ai minori di età. Questo chiaramente avrebbe influito direttamente sulla libertà d’espressione di publisher e sviluppatori che eventualmente spaventati di vedersi diminuire notevolmente i volumi di vendita da un provvedimento del genere, sarebbero stati probabilmente costretti a mutare del tutto la propria libertà d’espressione per un certo tipo di prodotti.

Stati Uniti, i videogiochi sono ufficialmente arte

 Ennesimo grande obiettivo raggiunto per l’industria dell’intrattenimento elettronico. La National Endowment for the Arts, associazione statunitense che finanzia opere d’arte create per il bene dell’umanità, ha aggiunto i videogiochi tra i progetti potenzialmente finanziabili.

Questo è dovuto in parte all’espansione dell’associazione presso categorie multimediali come TV e radio, definite appunto “arte nei media“, un cambio che include dunque le nuove tecnologie mobile, i videogiochi digitali e una varietà di piattaforme da gioco.

Videogiochi come materia di studio nelle scuole inglesi?


Che noia al mattino doversi alzare presto e maledire quella maledetta sveglia che inizia a suonare per farci piombare giù dal letto e ci costringe a prepararci in un battito di ciglia perché cronicamente, dopo un morso al cornetto e un sorso al cappuccino, ci ritroviamo maledettamente in ritardo per andare in quel luogo in cui mai vorremmo mettere piede ma che per anni bisogna frequentare per poter apprendere e conoscere quello che ci servirà in futuro.

“Maledetta scuola” urleranno molti di voi, maledicendo varie materie e vari argomenti che all’apparenza potrebbero sembrare antiquati ed inutili per la vita di tutti i giorni ma che magari in occasioni particolari potrebbero risultare essenziali. Detto questo, nonostante le modifiche alla struttura, la scuola risulta forse un po’ vecchiotta e non al passo coi tempi, sarà per questo che nel Regno Unito si guarda al futuro e avanzano proposte particolari.

Donne e videogiochi, ecco cosa desiderano


Un tempo il mondo dei videogiochi rappresentava uno spazio in cui quasi esclusivamente un target maschile poteva infilarsi, andando a soddisfare alcuni bisogni particolarmente insistenti, come tanta voglia di divertimento e provare un senso di sfida particolare grazie ad una missione da compiere o un’area ricca di nemici da eliminare nel modo virtualmente più doloroso possibile. Ma qualcosa negli ultimi anni è decisamente cambiato.

Modificando infatti un po’ anche le tipologie di videogames disponibili nelle collezioni di giochi per le nostre console, il target di riferimento non è stato più compreso soltanto in una fascia di utenza maschile, ma anche molte femminucce si sono avvicinate all’universo popolato da controller e macchine da gioco, tanto che oggi, nel Regno Unito, addirittura un terzo della popolazione femminile ha avuto a che fare con i videogiochi.

Due ore con i videogames al pari di una striscia di cocaina?


Non riusciamo mai ad abituarci, noi poveri appassionati di videogiochi, alle mille critiche mosse quasi quotidianamente nei confronti del nostro grande amore, quel semplice mezzo di intrattenimento videoludico che ci rende la giornata più piacevole proponendo delle sfide emozionanti e delle trame degne di un vero film per il grande schermo, facendoci conoscere personaggi interessanti e regalandoci tanto sano divertimento.

Molto si è detto da autorevoli saggi di ogni settore sul mondo dei videogiochi, come il principio che la sedentarietà necessaria per poter giocare porti direttamente all’obesità infantile, dimenticando i giochi che invece propongono attività fisiche e tutte le novità riguardanti i metodi di controllo ben più interattivi rispetto all’era del classico joypad. Ma la lista di critiche sarebbe davvero lunga e a quanto pare un nuovo elemento allungherà ancora l’elenco.

Quentin Tarantino, amore per il Giappone ma non per i videogiochi


Il mondo del cinema ospita un gran numero di interpreti di grande fama capaci di rappresentare gli stati d’animo del proprio personaggio nel migliore dei modi facendo, a seconda delle occasioni, ridere a crepapelle lo spettatore o di fargli scendere una timida lacrimuccia nelle fasi più commoventi di alcuni pellicole. Ma se gli attori dimostrano tutta questa bravura, spesso è merito anche di chi li dirige dietro la macchina da presa.

E’ questo lo scopo dei registi più importanti di tutto il mondo, quello di mettere su pellicola ciò che hanno in mente utilizzando i personaggi scelti durante i casting. Tra i registi più noti al mondo, uno relativamente giovane ha preso il sopravvento in special modo per quanto riguarda la creazione di film d’azione in cui si è dimostrato di essere un vero maestro, tanto da riportare in auge diversi aspetti di un genere che finiva per accartocciarsi sempre su sé stesso.

Obesità, ancora una critica contro i videogames


Noi poveri appassionati di videogiochi ne abbiamo dovuto sentire davvero tantissime di critiche nei confronti del nostro passatempo preferito. Spesso a parlare è soltanto qualcuno che ama riempirsi la bocca parlando male dei fenomeni del momento ed accendere qualche riflettore in più sulla propria persona, altre volte invece si tratta di vere e proprie associazioni, con studi fondati, che impongono le loro idee sullo specifico argomento.

Si è parlato più volte dell’utilizzo, effettivamente spesso sconsiderato, di scene particolarmente cruente e ricche di sangue e di violenza in alcuni particolari titoli che spesso ne potrebbero anche fare a meno ma adottando questo stratagemma per poter incuriosire una certa fetta di pubblico che viene calamitata dalla presenza di effetti splatter, ma l’argomento principe contro il mondo del videogioco è l’effetto deleterio nei bambini.

Chavez, per lui i videogiochi sono come veleno


Se state leggendo questo blog probabilmente vi ritenete dei veri appassionati di videogiochi e non vi fate scappare nessuna notizia che riguardi questo settore. Dalla data di uscita di un titolo che aspettavate con molta ansia fino alle specifiche tecniche di un nuovo videogame disponibile per PC, senza parlare dei nuovi generi che abbiamo avuto la possibilità di veder nascere e della trasformazione di quelli esistenti in nuovi filoni da seguire.

Insomma tutto questo lo facciamo perché conosciamo il vero sapore del videogame e conosciamo quanto divertimento e quante emozioni ci può regalare una partita ad uno dei nostri titoli preferiti, sfidando degli amici nelle modalità multiplayer o affrontando una nuova avventura per la prima volta, tentando di sviscerarla completamente andando a raggiungere anche degli obiettivi secondari affinché il gioco venga completato in maniera totale.

Addio Natale, meno tempo libero per i videogames


Purtroppo anche la Befana è volata via dal calendario dopo aver portato tanti dolci ai bambini buoni e del carbone scuro e duro a quelli che si sono comportati male durante l’anno, abbandonando quindi tutto il clima delle tipiche festività natalizie e lasciandoci ancora una volta in balia della routine quotidiana fatta di forsennato studio per non rischiare di essere bocciati oppure di frenetico lavoro rientrando in un triste e desolato ufficio tutte le mattine.

Ripensiamo però ancora con gioia alla scoperta di un regalo incartato, tutto per noi, da scartare proprio a mezzanotte, o ancora il divertimento con gli amici con cui abbiamo passato insieme il capodanno giocando fino all’alba tutti insieme allietando la serata con dolci tipici e bicchieri di spumante per brindare all’anno nuovo, senza dimenticare la golosità delle calze della Befana ricevute proprio ieri, ricolme di gustosi dolcetti.

Saldi, occhio agli sconti sui videogiochi


Noi tutti siamo reduci da infiniti e luculliani banchetti che ci hanno tenuti incollati alle tavole insieme a parenti che non ci capita quasi mai di vedere se non proprio durante le festività natalizie, ingurgitando tutta una serie di prodotti tipici e di specialità delle feste che ci hanno fatto mettere su un nuovo rotolino di ciccia ma che ci hanno permesso anche, almeno per una volta all’anno senza tanti sensi di colpa, di goderci le meraviglie culinarie delle nostre terre.

E quindi via con pasta ai frutti di mare, cotechino e lenticchie da mangiare proprio a mezzanotte e quanti dolci delle più svariate forme, nonché cesti interi di frutta secca e i classici panettoni e pandori. Insomma dopo queste abbuffate infinite sarebbe anche il caso di iniziare a pensare ad un buon modo per eliminare i chiletti di troppo acquisiti durante questi banchetti e magari per spendere anche quei soldini che i cari parenti ci hanno regalato per comprare ciò che vogliamo.

Un miliardo di persone gioca con i videogiochi, è il boss della EA a confermarlo


Un tempo avvicinarsi al mondo dei videogiochi era considerata una possibilità offerta soltanto ad un numero limitatissimo di persone che potevano permettersi un mezzo di intrattenimento tutto sommato di lusso, oppure dedicato per la maggior parte ad un target molto ristretto relativamente all’età, visto che il videogame era etichettato come un’alternativa bambinesca al gioco da tavolo creato su misura per il divertimento dei più piccoli.

Ma pian piano l’evoluzione del settore ha portato delle grandissime novità dando l’opportunità ad un bacino d’utenza decisamente più ampio di interessarsi al mondo dei videogiochi entrando a far parte di una comunità sempre più numerosa, dedicando ampio spazio quindi non soltanto al settore più infantile ed adolescenziale, ma dedicando alcuni titoli anche alle persone un po’ più mature che iniziavano così ad avvicinarsi ad un nuovo universo sconosciuto.

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