In principio ci fu Shenmue, un gioco davvero originale che vide la luce diversi annetti fa su una console ormai purtroppo quasi dimenticata come il Dreamcast, gioiellino della Sega che tante piccole perle ci ha regalato nella sua non proprio lunghissima carriera. Shenmue fu uno di questi esperimenti, una sorta di vita parallela da vivere in un paese orientale tra tradizioni antiche e moderna vita sociale, il tutto con una grande libertà di movimento.
Una sorta di clone, che proponeva più o meno la stessa libertà nello spostarsi e nell’interagire con le mille attività presenti nella città virtuale, venne alla luce qualche anno più tardi, tessendo nella particolare trama del titolo la presenza di clan rivali di malavita organizzata, spedizioni punitive per chi sgarra e regolamenti di conti come se piovessero. Il titolo aveva il nome di Yakuza, intendendo proprio la tristemente rinomata mafia giapponese.